Elezioni europee: una sconfitta meritata per i Verdi tedeschi

I tre partiti della coalizione di governo tedesca (SPD, Verdi, FDP) hanno tutti perso alle elezioni per il Parlamento europeo. Per i Verdi si è trattato di una sconfitta clamorosa, in quanto hanno perso il 40% dei voti ottenuti quattro anni fa, a causa del crescente disgusto da parte dei tedeschi per la politica di guerra del partito e per il Green Deal, che hanno entrambi comportato un pesante onere economico e finanziario per la popolazione.

La crescente opposizione alla politica del governo si è riflessa fortemente in un notevole aumento dei voti dell’AfD (Alternativa per la Germania) e del BSW, il nuovo partito fondato solo pochi mesi fa da Sahra Wagenknecht. Nonostante una campagna davvero massiccia da parte di tutti gli altri partiti e dei media mainstream contro l’AfD, questo è emerso come il secondo partito più forte dopo i cristiano-democratici (CDU). Inoltre, il BSW, che si oppone fermamente a ulteriori forniture di armi all’Ucraina e sostiene la proposta di pace cinese, ha ricevuto più voti dei liberali, aggressivamente favorevoli alla guerra.

I risultati in cifre: CDU/CSU 30% (+1,1); AfD 15,9% (+4,9); SPD 13,9% (-1,9); Verdi 11,9% (-8,6); BSW 6,2% (+6,2); FDP 5,20% (-0,2); Linke 2,7% (-2,8).

Un altro aspetto sorprendente di questi risultati elettorali è la netta differenza tra la parte occidentale e quella orientale della Germania. Mentre a ovest la CDU è risultata prima nella maggior parte dei collegi elettorali, ad est l’AfD ha vinto quasi dappertutto e il nuovo partito BSW è risultato terzo dopo la CDU. Tutto questo potrebbe essere un presagio per la coalizione di Berlino, in vista delle tre elezioni nei Länder orientali di Sassonia, Turingia e Brandeburgo previste per settembre. In tutti e tre questi Stati, i partiti di governo si sono piazzati molto indietro rispetto all’AfD, alla CDU e al BSW, nell’ordine. Se l’AfD vincerà queste elezioni e tutti gli altri partiti continueranno a boicottare il dialogo, si preannuncia una grave crisi politica nazionale.

A differenza della Francia, dove il Presidente ha sciolto il Parlamento subito dopo i risultati elettorali e ha indetto elezioni anticipate per la fine di giugno, il governo tedesco cercherà probabilmente di rimanere al potere, nonostante i pessimi risultati, fino alla fine del mandato nell’autunno del 2025. Ciò implica una crescente instabilità e ingovernabilità che dalla Germania si propagherà al resto dell’Europa.