Come la Cina vede il proprio ruolo nel mondo

“Attualmente, cambiamenti mai visti da un secolo a questa parte stanno avvenendo a un ritmo accelerato, dando luogo a trasformazioni senza precedenti del nostro mondo, del nostro tempo e della nostra storia”. Con queste parole, Lu Shaye, Ambasciatore della Cina in Francia, ha iniziato il discorso alla conferenza dello Schiller Institute a Strasburgo. Ne riportiamo qui alcuni stralci, mentre il discorso completo sarà pubblicato nel prossimo numero del settimanale in lingua inglese EIR (larouchepub.com).

“Il conflitto in corso sul continente europeo sta attirando l’attenzione di tutto il mondo. A più di un anno dall’inizio del conflitto russo-ucraino, quali sono le prospettive per il futuro? A seconda delle posizioni e degli interessi delle varie parti, esistono due opzioni diametralmente opposte: la prima è quella di continuare le ostilità finché una parte non prevarrà sull’altra; la seconda è quella di promuovere colloqui di pace per trovare una soluzione accettabile per entrambi le parti…

“Il conflitto russo-ucraino mette in evidenza due modi di pensare nel mondo di oggi, contrapponendo la scelta dello scontro e del conflitto a quella del dialogo e della cooperazione, o quella del gioco a somma zero a quella del vantaggio reciproco e del win-win. Inoltre, il conflitto tra Russia e Ucraina è di per sé la conseguenza disastrosa dell’ossessione americana per la logica dello scontro tra blocchi dopo la fine della Guerra Fredda, che si riflette nella continua espansione della NATO verso est per limitare lo spazio strategico della Russia e metterla in un angolo.

“Oggi gli Stati Uniti stanno cercando di lanciare una ‘nuova guerra fredda’ contro la Cina. Sul fronte politico, stanno affibbiando etichette ideologiche ad altri paesi, definendo la Cina una ‘dittatura autoritaria’, e radunando ‘alleati di valore’ sotto la bandiera della difesa della ‘democrazia’ per lanciare una ‘nuova crociata’ contro la Cina. Sul fronte militare e della sicurezza, gli Stati Uniti sono impegnati a creare ‘piccoli clan’: dalle alleanze militari bilaterali al partenariato trilaterale (AUKUS), dal dialogo quadrilaterale (Quad) all’alleanza Five Eyes, passando per la ‘versione indo-pacifica della NATO’. Sul fronte economico, commerciale e tecnologico, gli Stati Uniti proiettano il proprio modello sulla Cina partendo dal presupposto che ogni grande potenza pratica l’egemonia e stanno costruendo ‘piccoli cortili circondati da alte mura’, cercando di scollegare e spezzare le catene di approvvigionamento per reprimere, in modo globale, multisettoriale, intensivo e continuo, l’alta tecnologia cinese e industrie importanti come quelle dei semiconduttori.

“I Paesi europei sono stati costretti a scegliere da che parte stare…”

L’ambasciatore Lu ha poi passato in rassegna i risultati della Iniziativa Belt and Road cinese, nonché gli obiettivi delle iniziative globali avviate per risolvere i conflitti nel mondo e aiutare altri paesi a svilupparsi e a sconfiggere la povertà.

“Sulla questione dei rapporti sino-americani, non abbiamo alcuna intenzione di sfidare o soppiantare gli Stati Uniti, né di diventare i nuovi Stati Uniti, né di scatenare una ‘nuova guerra fredda’ di scontro tra blocchi…

“Quanto ai rapporti Cina-UE, la Cina e l’Europa non hanno alcun fondamentale conflitto di interesse. Al contrario, entrambe traggono vantaggio dal reciproco sviluppo, entrambe sostengono l’autonomia strategica e il multilateralismo e hanno un ampio consenso su questioni globali come la lotta al cambiamento climatico. La Cina e l’Europa dovrebbero rafforzare la fiducia reciproca, eliminare i dubbi attraverso una proficua cooperazione e lavorare fianco a fianco per infondere stabilità, certezza ed energia positiva nel mondo…

“L’Europa è stata il principale campo di battaglia delle due guerre mondiali ed è il teatro dell’attuale conflitto. L’Europa dovrebbe quindi avere un’esperienza più diretta e una comprensione più profonda dell’importanza della pace e dello sviluppo. Dal momento che ci troviamo a un nuovo critico bivio della storia, spero che i leader lungimiranti dell’Europa si impegnino in una profonda riflessione, svolgano attivamente il loro ruolo e contribuiscano con la loro saggezza e la loro forza a guidare i rispettivi paesi e l’intera umanità a compiere la scelta giusta.”

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