Le élite tedesche in piena sindrome di Stoccolma

Il 18 ottobre, durante l’ultima visita in Germania prima di lasciare la Casa Bianca, Joe Biden ha ricevuto la “Gran Croce al merito della Repubblica Federale di Germania” la più alta onorificenza dello Stato tedesco, che viene conferita come ricompensa per “meriti acquisiti nel servizio del Paese e della collettività”. Molti osservatori sono rimasti perplessi su quali potessero essere i meriti di Biden, ironizzando su alcune ipotesi, come quella dello stazionamento dei missili nucleari, che rende la Germania un obiettivo primario in caso di guerra diretta tra Russia e NATO. O magari il ruolo che Joe Biden, feroce nemico del gasdotto russo-tedesco Nord Stream fin dal giorno della sua costruzione, avrebbe avuto nella sua distruzione, nel settembre 2022?

Gli investigatori tedeschi hanno evitato di approfondire questo aspetto del sabotaggio, attenendosi alla ridicola tesi secondo cui una squadra polacco-ucraina di sommozzatori sportivi avrebbe portato a termine un’operazione così complessa, senza essere individuata dalla NATO in uno degli specchi d’acqua più sorvegliati al mondo. Forse anche questi investigatori meritano la Croce Federale per il merito di aver insabbiato la vicenda…

Proprio sul Nord Stream, nel secondo anniversario del sabotaggio il 26 settembre scorso, il principale quotidiano danese Politiken ha rivelato un possibile collegamento militare statunitense, che i media tedeschi e l’emittente RT hanno ripreso. Il giornalista Hans Davidsen-Nielsen, che ha seguito la vicenda, si è recato a Christiansø, la parte più orientale della Danimarca nel Mar Baltico, a est di Bornholm e vicino al punto in cui Nord Stream è stato sabotato. Lì Davidsen-Nielsen ha intervistato il direttore del porto John Anker Nielsen.

Questi, che inizialmente ha dovuto obbedire all’ordine di tacere, ha rivelato che “cinque giorni prima dell’attentato si trovava in mare con una motovedetta di soccorso, perché c’erano alcune navi con il transponder spento. Si è scoperto che si trattava di navi americane e, quando la motovedetta si è avvicinata, il comando americano ha detto loro di tornare indietro. Pertanto, la capitaneria di porto tende a credere nella teoria avanzata dal giornalista americano Seymour Hersh”, secondo cui “dietro il sabotaggio ci siano gli Stati Uniti. Gli americani hanno piccoli sottomarini senza equipaggio che possono svolgere qualsiasi compito, ha detto Nielsen. La famiglia del comandante del porto vive a Christiansø da sette generazioni e conosce bene le condizioni meteorologiche e di vento del Mar Baltico. In questo contesto, non dà molto credito alla teoria degli ucraini sullo yacht che si immergono fino a 80 metri”.

Biden non è il solo americano ad essere stato premiato in Germania nei giorni scorsi. Il 20 ottobre, a margine della Fiera del Libro di Francoforte, alla scrittrice polacco-americana Anne Applebaum è stato assegnato il “Premio per la pace dell’editoria tedesca”, con la motivazione che i suoi avvertimenti sul fatto che Vladimir Putin fosse il nuovo Stalin avevano colto nel segno già anni fa. Il suo nuovo libro, intitolato “Autocracy, Inc: The Dictators Who Want To Run the World” (Autocrazia Spa: I Dittatori che Vogliono Comandare il Mondo), è pieno di polemiche contro la Russia di Putin e altri Paesi non disposti a piegarsi ai dettami del famigerato “ordine mondiale unipolare”. La concessione di un “premio per la pace” a un difensore delle guerre e dell’imperialismo anglo-americano la dice lunga sul grado di degenerazione dell’editoria tedesca.

La Applebaum era accompagnata a Francoforte dal consorte Radoslaw Sikorski, ministro degli Esteri della Polonia. I nostri lettori ricorderanno che fu lui a “vuotare il sacco” sui responsabili del sabotaggio del gasdotto Nord Stream, twittando quasi immediatamente il messaggio “Thank You USA”, con una foto della perdita del gasdotto. Il tweet fu poi cancellato, forse dopo un cazziatone da parte Washington.