I BRICS discutono di sicurezza, compresa quella del sistema finanziario

Dall’11 al 12 settembre si è tenuta a San Pietroburgo una riunione preparatoria del vertice BRICS che si terrà il 22-24 ottobre a Kazan, sempre in Russia, dedicata ai temi di sicurezza. I nove membri (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, Egitto, Etiopia, Iran, Emirati Arabi Uniti) hanno anche tenuto incontri bilaterali e con i rappresentanti dei Paesi che lavorano a stretto contatto con il gruppo.

Pochi giorni dopo, c’è stata un’altra riunione preparatoria dedicata ai media, mentre i ministri dell’energia si riuniranno il 26-28 settembre e i ministri degli esteri dovrebbero incontrarsi a fine settembre a New York, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Negli incontri sulla sicurezza, all’ordine del giorno c’era la cooperazione nella lotta contro il terrorismo, l’estremismo, la criminalità transfrontaliera e il traffico di armi e droga. Un altro aspetto molto importante della sicurezza nazionale e internazionale, la sicurezza finanziaria, è stato affrontato pubblicamente da Sergei Shoigu, segretario del Consiglio di sicurezza russo, in un’intervista ai media russi durante la conferenza. I governi, ha spiegato, “si rendono conto che devono sganciarsi dal sistema finanziario dipendente dagli Stati Uniti. C’è bisogno di una struttura che non sia così monopolizzata e dipendente dalle leggi nazionali statunitensi”.

Solo il fatto che gli Stati Uniti e l’Unione Europea abbiano congelato (rubato) 300 miliardi di dollari di riserve russe detenute nelle banche occidentali dimostra, a suo avviso, che “il mondo dovrebbe prendere le distanze dal dollaro”. I BRICS sono diversi, ha detto: “Qui non c’è una potenza egemone che sovrasta tutti e detta le condizioni, come accade nell’UE e nella NATO”.

A sottolineare l’importanza dei colloqui, la Cina ha inviato il Ministro degli Esteri Wang Yi, che ha incontrato il Presidente russo Putin e Shoigu a margine della riunione. Di particolare rilievo è il colloquio che Wang ha avuto con il brasiliano Celso Amorim, consigliere speciale del Presidente Lula per la politica estera. Come riportato da Xinhua, il capo della diplomazia cinese ha sottolineato che Pechino cerca di rafforzare la cooperazione strategica e la fiducia politica reciproca con il Brasile e di elevare i legami bilaterali ad un “nuovo livello”. I due hanno sicuramente discusso del piano di pace sino-brasiliano per l’Ucraina, proposto nel maggio 2024 (cfr. SAS 23/24) e da allora approvato da ventisei Paesi. Secondo il South China Morning Post, Shoigu ha accolto con favore l’iniziativa di pace, constatandone i consensi ricevuti a livello internazionale (Zelenskyy, invece, ha appena dichiarato il piano “distruttivo”).