Cultura classica e scienza come fonte di ottimismo

La seconda giornata della teleconferenza dello Schiller Institute del 15-16 giugno, intitolata “Il mondo sull’orlo del baratro: Per una nuova pace di Westfalia!”, ha affrontato alcune interessanti possibilità offerte dalla scienza, nonché il ruolo della cultura classica nella risoluzione delle crisi che il mondo sta affrontando. La prima sessione della giornata (la terza della conferenza) è stata aperta con una videoregistrazione di Lyndon LaRouche sul tema della creatività e della trasformazione dell’ambiente da parte dell’uomo. La sessione ha visto la partecipazione di quattro relatori:

– Il Prof. Mark McMenamin, geologo, paleontologo e professore al Mount Holyoke College in Massachusetts, che ha presentato gli indizi del fatto che la vita complessa sulla Terra sarebbe probabilmente molto più antica di quanto si pensasse, risalendo probabilmente ad almeno 1 miliardo di anni fa;

Francois Mellet, direttore operativo di Stratek Global in Sudafrica, che ha illustrato il lavoro della sua azienda nello sviluppo e nella promozione dell’energia nucleare, in particolare dei reattori modulari di piccole dimensioni (SMR) e dei reattori modulari ad alta temperatura (HTMR), e il potenziale che l’energia nucleare rappresenta per i Paesi in via di sviluppo e il Sud Globale;

– il Prof. Sergey Pulinets dell’Accademia delle Scienze russa, che ha illustrato alcuni dei suoi lavori sulla scienza della previsione dei terremoti, e l’importanza di fare nuove scoperte nei diversi campi della scienza che possono dare all’umanità nuove intuizioni e padronanza dei principi della natura;

– il Prof. Gennady Aksenov, membro dell’Accademia delle Scienze russa, che ha parlato dell’importanza del gigante della scienza russo-ucraina del XX secolo, Vladimir Vernadskij, e del suo lavoro sull’origine della vita nell’universo e sul ruolo della cognizione nell’esistenza degli esseri umani.

La seconda sessione, intitolata “La ricchezza delle culture dell’umanità e l’imminente rinascimento” è iniziato con un intervento di Jacques Cheminade, presidente di Solidarité et Progrès (Francia); è stata poi la volta di Harley Schlanger, leader storico del movimento di LaRouche; Sophie Tanapura, fondatrice della Metropolitan Opera di Bangkok; e Karel Vereycken, pittore-incisore, storico dell’arte e membro dell’Istituto Schiller in Francia. Gli interventi sono stati ricchi e stimolanti e quindi difficilmente riassumibili, ma invitiamo tutti i nostri lettori a guardare i video, uno per uno o tutti insieme, a seconda del tempo a disposizione (https://schillerinstitute.nationbuilder.com/for_a_new_peace_of_westphalia_20240615).