Bruxelles è di nuovo alle prese con le rivoluzioni colorate, questa volta in Georgia

Il 14 maggio il Parlamento della Georgia ha adottato la “Legge sulla trasparenza dell’influenza straniera” che impone alle organizzazioni non governative (ONG) che ricevono più del 20% dei loro finanziamenti dall’estero di registrarsi come agenti stranieri. Le ONG che non si registrano saranno multate. La Presidente Salome Zourabichvili, che è molto favorevole all’UE e alla NATO, ha posto il veto alla legge, ma il suo veto sarà probabilmente annullato dal Parlamento, che l’ha approvata con 84 sì e 30 no.

Per mesi, prima e dopo il voto, ci sono state manifestazioni per le strade di Tiblisi contro il provvedimento, presumibilmente messe su da quelle stesse organizzazioni che non vogliono rivelare la fonte dei loro finanziamenti. Sia gli Stati Uniti che l’Unione Europea hanno minacciato seriamente ritorsioni nel caso in cui la legge fosse stata approvata, sotto forma di sanzioni contro i parlamentari di Tblisi, mentre Bruxelles (Ursula von der Leyen e Josep Borrell) ha avvertito che il provvedimento avrebbe avuto “un impatto negativo” sul percorso di adesione della Georgia all’UE.

Le proteste suonano molto ipocrite, viste le leggi già in vigore e/o previste negli Stati Uniti e in Europa. In realtà, la legge georgiana è modellata sul “Foreign Agents Registration Act” in vigore negli Stati Uniti, il che non ha impedito ai funzionari dell’amministrazione Biden di definirla una “minaccia alla democrazia” e “legge russa”.

Per quanto riguarda l’Unione Europea, tanto per cambiare, ha emesso altre sanzioni contro la Georgia, pardon, la Russia. Nell’ambito del quattordicesimo pacchetto di sanzioni appena adottato, Bruxelles metterà al bando altri quattro media russi: Voice of Europe, RIA Novosti, Izvestia e Rossiyskaya Gazeta, che si aggiungeranno così a RT e Sputnik. Nell’annunciare l’elenco, la vicepresidente della Commissione europea per i Valori e la Trasparenza Věra Jourová ha dichiarato che il pacchetto di sanzioni includerà anche il divieto di “finanziare i media, le ONG e i partiti politici dell’UE da parte della Russia”. La palese interferenza nelle politiche della Georgia indica un’escalation degli sforzi per fomentare una nuova “rivoluzione cromatica” nel Paese.

Chi è la Presidente Zourabichvili? Solo una parola sulle credenziali dell’attuale presidente della Georgia. Nata a Parigi, ha prestato servizio diplomatico in Francia per tre decenni, compreso il suo ultimo incarico ufficiale, nel 2003-2004, come ambasciatore francese in Georgia (durante la prima rivoluzione cromatica del Paese). È poi diventata ministro degli Esteri della Georgia nel 2004, nel governo di Mikheil Saakashvili, prima di essere licenziata. Il suo ritorno è avvenuto nel 2018 con l’elezione alla presidenza.